Padova ebraica

Situato nel centro storico di Padova e nell’area dell’antico ghetto, il museo racconta gli eventi e la ritualità della Comunità Ebraica di Padova dalle sue origini ad oggi.

Il museo è collocato nella prima e più grande Sinagoga Ashkenazita, fondata nel 1522 e attiva fino al maggio del 1943, quando venne data alle fiamme da un gruppo di fascisti padovani. Il restauro, realizzato con il contributo della Comunità Ebraica e il sostegno della Regione Veneto e del Comune di Padova, ha riconsegnato uno spazio di grande fascino, arricchito dall’impronta dei matronei e dallo scalone ottocentesco.

Tra i numerosi oggetti della collezione, il museo espone manufatti della tradizione ad uso familiare, come candelabri, porta spezie, piatti di Pesach, e oggetti legati alla ritualità sinagogale, tra cui spiccano un parochet di origine mamelucca del XV secolo, tessuti pregiati e Sefer Torah. Inoltre è possibile visitare la Sinagoga Italiana tutt’ora in uso impreziosita da eleganti arredi settecenteschi.

All’interno del museo si può vivere un’esperienza multimediale grazie a due supporti audiovisivi.

Il breve e coinvolgente documentario offre una panoramica storica sulla Comunità padovana accompagnata dalla voce narrante di Corrado Augias. Oltre alle informazioni sul Museo e sulle Sinagoghe, si scopre la presenza dei cimiteri storici, dove sono sepolti i noti rabbini di Padova Meir Katzenellenbogen (1482 – 1565) e Samuel David Luzzatto (1800 – 1865), e la nascita del Collegio Rabbinico in Palazzo Cumano nel 1829.

La video-installazione avvolgente del regista Denis Brotto permette di immergersi nella vita di dieci personalità illustri: “Generazione va, generazione viene” è il racconto delle donne e degli uomini che hanno fatto parte della Comunità e che l’hanno rappresentata. Prendono vita per narrare la propria storia attraverso i luoghi che caratterizzano l’ebraismo a Padova e si rivolgono idealmente a tutti coloro che sono chiamati a ricevere il testimone e a trasmetterlo ad altri, da una generazione a quella successiva.

Dal 24 gennaio 2019, davanti all’ingresso del Museo si trovano le “pietre d’inciampo” dedicate a Italo e Giuseppe Parenzo.

“Pietre d’inciampo” (in tedesco “Stolpersteine”) è un progetto ideato dall’artista tedesco Gunter Demnig: dal 1995 ad oggi e in tutta Europa, sono decine di migliaia le pietre incastonate sul selciato davanti alle case di ebrei deportati e morti nella shoah. Il progetto nasce dall’idea di ridare un nome a chi si voleva ridurre a numero. L’”inciampo”, dunque, dal semplice imbattersi casuale nella pietra, diventa una sosta per pensare e fare memoria.

In Italia l’iniziativa è stata introdotta nel 2010 a Roma e si è estesa negli anni successivi a Genova, Livorno, Brescia, Prato, Ravenna, L’Aquila e Venezia: a Padova le prime pietre sono state posate nel 2016.

La pagina internet www.lepietredinciampoapadova.it, curata e aggiornata da Sofia Martinello, riporta tutte le “Pietre d’inciampo” posate a Padova.

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