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L’importanza di partecipare. Padova 1938. Sport e leggi razziali

Mostra temporanea al Museo della Padova ebraica

19 gennaio – 29 marzo 2020

L’importanza di partecipare è una mostra che affronta il tema dell’applicazione delle leggi razziali in ambito sportivo. Per l’esposizione è stato scelto un punto di vista specifico sullo sport e sulla realtà sportiva padovana: documenti, fotografie e oggetti raccontano la storia di alcuni membri della comunità ebraica padovana costretti ad interrompere la loro attività sportiva a causa delle discriminazioni razziali.

Nell’Italia fascista lo sport è all’insegna del motto: “credere, obbedire, combattere”. Nell’ottobre 1922, l’arrivo al potere di Benito Mussolini, fondatore del Partito nazionale fascista (PNF), segna l’avvio di una politica di sviluppo sportivo di massa, che inquadra l’attività fisica sotto l’autorità dello Stato. Grazie ad un’intensa propaganda, le vittorie sportive rappresentano altrettanti successi politici. Sfruttate all’estero per esaltare il regime, tali vittorie hanno lo scopo di rafforzare la coesione sociale attorno ad una coscienza nazionale e di trasformare gli sportivi in eroi civili.

Con la promulgazione delle leggi razziali, dal settembre 1938, il regime fascista avvia una politica persecutoria nei confronti degli ebrei italiani, mettendo in atto un’epurazione da tutti i settori e dalle professioni della società. Lo sport non farà eccezione. Numerose associazioni sportive come il Club Alpino Italiano, ma anche i circoli degli scacchi, pubblicano un regolamento ‘ariano’.

Organizzatori

La mostra è patrocinata dal Comune di Padova e dalla Comunità Ebraica di Padova, da CoopCulture e dall’Accademia di Scherma Comini, che ha prestato per l’occasione una maschera e un fioretto dell’epoca da esporre. Alcuni documenti e foto sono stati concessi dall’Archivio della Famiglia Comini. Un importante contributo viene dall’Archivio di Stato, grazie al quale è stato possibile esporre documenti riguardanti una società sportiva padovana e gli elenchi dei beni sequestrati ad alcune famiglie degli sportivi ebrei.

Per tutta la durata dell’esposizione saranno proposte attività didattiche per studenti di scuole di ogni ordine e grado e percorsi di approfondimento per tutti i visitatori.

Le foto riguardanti la scherma provengono dall’archivio della famiglia Comini, su gentile concessione della famiglia stessa.


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