Mezuzah Blog

I tessuti della collezione museale

Un approfondimento in occasione degli Aperitivi al Museo

Per la prima volta, il Museo della Padova ebraica propone un ciclo di tre incontri che uniscono la cultura alla degustazione. Gli “Aperitivi al Museo” desiderano essere degli appuntamenti curiosi per trascorrere un sabato sera originale.

Le tre serate propongono tematiche diverse e ciascuna si conclude con un momento conviviale nel quale conoscere e degustare ottimi prodotti Kasher. Il primo appuntamento previsto per sabato 30 novembre propone una passeggiata nell’antico ghetto; il sabato successivo sarà l’occasione per approfondire gli splendidi tessuti conservati al Museo. L’ultima serata è dedicata all’ascolto di alcuni brani di Gustav Mahler accompagnati dalla musicologa Adele Boghetich e dal direttore d’orchestra Nicola Guerini.

L’estate scorsa la Galleria degli Uffizi ha ospitato “Tutti i colori dell’Italia ebraica”: una mostra che ha affrontato la storia dell’ebraismo italiano attraverso la bellezza e ricchezza dei tessuti conservati nei musei nazionali. Per l’occasione, il Museo della Padova ebraica è stato coinvolto nel prestito di alcuni pezzi di pregio, che sono stati restaurati e approfonditi. Rientrati al Museo, i tessuti risplendono nei loro colori originali e hanno permesso di acquisire nuove conoscenze sulla storia locale e nazionale. In questo articolo, anticiperemo due oggetti peculiari: il men’hil, manto per coprire la Torah, e la parokket, tenda adibita a proteggere e decorare le ante dell’armadio sacro.

Fresco di restauro, il men’hil è di manifattura veneziana e, dopo la mostra, viene esposto per la prima volta al Museo della Padova Ebraica. Un manto a forma cilindrica che è stato utilizzato per conservare la Torah all’interno dell’Armadio Sacro in Sinagoga.

Il tessuto appartiene alla tipologia cosiddetta “a inferriate” che trovava ispirazione nei modelli orientali e che a Venezia fu largamente diffusa tra il XV e il XVI secolo. Assieme al manto, eseguito in un tessuto particolarmente ricco, la Comunità ebraica di Padova conserva due piccole mappot dello stesso tessuto. La forma perfettamente cilindrica è frequente nelle comunità d’area veneta, e potrebbe derivare dal tiq, la custodia rigida che in alcune tradizioni orientali racchiude la pergamena del sefer in sostituzione del men’hil.

Scheda di catalogo “Tutti i colori dell’Italia Ebraica. Tessuti preziosi dal Tempio di Gerusalemme al pret-à-porter” a cura di Dora Liscia Bemporad e Olga Melasecchi, ed. Giunti e Galleria degli Uffizi

La parokket è un esempio unico di tappeto in lana realizzato intorno alla metà del XVI secolo. Raffigura la porta del Tempio di Gerusalemme, ornato con la menorah, il candelabro a sette braccia, e il braciere usato per i sacrifici. Porta in alto l’iscrizione “Questa è porta del Signore per cui passeranno i giusti”.

Straordinario esemplare di tappeto annodato in Egitto nel periodo di transizione tra lo stile mamelucco e quello ottomano, ma con influenze dell’arte italiana del tardo Rinascimento. Una delle più antiche parokhiyyot che si conoscano, eccezionale anche per lo stato di conservazione.

Scheda di catalogo “Tutti i colori dell’Italia Ebraica. Tessuti preziosi dal Tempio di Gerusalemme al pret-à-porter” a cura di Dora Liscia Bemporad e Olga Melasecchi, ed. Giunti e Galleria degli Uffizi

Condividi

Consiglia agli amici
Condividi sui tuoi social