2020
Posa delle pietre d’inciampo
A memoria di
Giulio Ancona
Ada Levi Ancona
Irma Ancona
L’evento si terrà in via Prati, alla presenza della nipote Maria Antonietta Ancona.
Giulio Ancona, nato a Padova nel 1872, tappezziere, abitava in via Prati 7, con la moglie Ada Levi, anche lei anziana e inferma, accudita dalla figlia quarantenne Irma. Quando, il 30 novembre 1943 fu emanata l’ordinanza di polizia che decretava per gli ebrei l’arresto, l’internamento in appositi campi di concentramento e il sequestro di tutti i beni, la famiglia Ancona non cercò di nascondersi o fuggire, come fecero quasi tutti. Rimasero nella loro casa, forse confidando che l’età e le precarie condizioni di salute li avrebbero tenuti al riparo da ogni altro accanimento.
Furono subito arrestati da poliziotti italiani, prima Giulio, il 3 dicembre, che fu tra i primi 15 internati nel campo di concentramento di Vo’ Euganeo, aperto proprio quel giorno. Il 4 dicembre anche Ada e Irma furono prelevate dalla loro casa e internate a Vo’. Dopo qualche tempo Giulio Ancona fu rilasciato dal campo, in quanto ultrasettantenne. Anche la moglie, nell’imminenza del suo settantesimo compleanno, chiese di essere messa in libertà, supplicando però il questore che, date le sue gravi infermità, con lei fosse liberata anche la figlia, l’unica in grado di accudirla. Non fu però consentito a Irma di seguire la madre, e così anche Ada restò, di sua volontà, nel campo di Vo’, fino alla sua chiusura, il 17 luglio 1944, quando tutti gli internati furono prelevati dai tedeschi e incarcerati prima a Padova e poi alla Risiera di S. Sabba a Trieste. Da lì il 31 luglio partirono per Auschwitz, dove arrivarono la notte del 3 agosto. Ada e Irma furono subito uccise. Il 30 luglio anche Giulio Ancona fu di nuovo arrestato, questa volta dai tedeschi, e portato in carcere a Padova e poi a Verona. Da lì il 2 agosto fu inviato ad Auschwitz, dove fu ucciso all’arrivo, il 6 agosto.